E’ stata la strada, così come la curva, il terreno privilegiato del suo apostolato. Aveva tre lauree, scrisse a Carraro per riportare in B il Cosenza, guidò invasioni di campo e una volta aggredì Bruno Bolchi

Padre Fedele, l’uomo dietro i mille volti del frate ultrà, è un personaggio che suscita molto interesse. Tra le accuse di stupro, l’assoluzione, il suo legame con la curva e il suo impegno nei confronti dei poveri, la sua storia è ricca di episodi controversi e intriganti. La strada e la curva sono state il campo di battaglia del suo apostolato, che ha saputo conquistare e coinvolgere molti. Padre Fedele non è solo un religioso, ma anche un uomo di cultura, con ben tre lauree. Nonostante la sua formazione accademica, non ha mai smesso di lottare per la sua squadra del cuore, il Cosenza. Scrisse una lettera a Carraro per cercare di riportare la squadra in Serie B, e non si tirò indietro quando si trattò di guidare invasioni di campo. In una occasione, arrivò perfino ad aggredire Bruno Bolchi. Il ritratto di Padre Fedele è un mosaico di sfaccettature che rendono il frate ultrà un personaggio unico nel suo genere.